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Italia settentrionale e centrale nel progetto coloniale genovese sul Mar Nero: gente di Padania e Toscana a Caffa genovese nei secoli XIII – XV secondo i dati delle Massariae Caffae ad annum 1423 e 1461.
La struttura della migrazione coloniale italiana e soprattutto piemontese verso le colonie genovesi su Mar Nero ha subito una notevole trasformazione dopo l’assedio di Costantinopoli, e in generale durante i trentotto anni che separano il 1461 dal 1423. Dopo che i genovesi chiusero gli Stretti del Bosforo e dei Dardanelli, il commercio marittimo diminuì e di conseguenza i mercanti del mediterraneo occidentale furono molto meno motivati nel partecipare al progetto coloniale genovese, dato che i vantaggi commerciali decrebbero. Per questa ragione vediamo nelle fonti sempre meno persone coinvolte nel campo commerciale dal Mediterraneo e dall’Italia. Allo stesso tempo avvenne un processo che io chiamo internazionalizzazione della migrazione europea / latino-occidentale nelle colonie genovesi. Invece di commercianti dall’Italia e del Mediterraneo (il caso di pre-1453) troviamo una vasta gamma di persone provenienti da paesi europei non-mediterranei. La maggior parte di queste persone erano soldati mercenari assunti a causa della minaccia ottomana. Dovremmo parlare di internazionalizzazione della colonizzazione latina di Crimea e di una riduzione notevole della migrazione dal Piemonte negli anni 1453-1475.